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Chateaubriand
François-René de Chateaubriand, letterato, politico e diplomatico francese, fu, usando le parole dello storico Jean Tulard, «il principale cantore» di una sorta di «leggenda nera» riguardante la vita di Napoleone e gli avvenimenti dell’Impero. Figlio di un armatore e commerciante di Saint-Malo, in Bretagna, ed esponente di una famiglia di antica nobiltà, dopo un’esperienza nell’esercito si recò a Parigi dove conobbe gli eccessi rivoluzionari, decidendo di espatriare. Si recherà dapprima negli Stati Uniti d’America, poi, tornato in Europa, si unirà all’esercito degli emigrati e verrà ferito nell’assedio di Thionville; trasferitosi in Inghilterra, si manterrà lavorando come traduttore e come insegnante. Nella primavera del 1800 Chateaubriand decide di rientrare in Francia e dopo una missione diplomatica a Roma si dedicherà a viaggiare per il Mediterraneo e all’attività di scrittore. Abbandonerà presto la causa dell’Impero e accoglierà con favore il ritorno dei Borboni, diventando Ministro e Pari di Francia. Negli anni seguenti continuerà la sua carriera politica e diplomatica dedicandosi nel contempo ad attività letterarie.
Chateaubriand scriverà le Mémoires d’Outre-Tombe, una grande autobiografia composta da oltre quaranta libri e pensata per essere pubblicata postuma. Sei libri li dedica ad una monografia che ripercorre tutta l’epopea napoleonica, dalla nascita di Napoleone all’esilio e la morte a Sant’Elena, fino alla traslazione delle sue spoglie a Parigi nel 1840. Quest’opera si presenta in un’ottica profondamente ostile all’Imperatore. Sebbene molte informazioni contenute nei libri siano, volutamente o meno, sbagliate o deformate, queste memorie ci forniscono un’interessante chiave di lettura per poter meglio comprendere una figura, quella di Napoleone Bonaparte, che ha lasciato il suo segno nella storia.
