Eleonora Bernardini tra Giuseppina Bonaparte ed Elisa Baciocchi

Eleonora Bernardini
tra Giuseppina Bonaparte ed Elisa Baciocchi

Nata a Lucca il 4 aprile 1773 da Carlo De’Nobili e da Luisa Conti, Eleonora De’ Nobili andò in sposa nel 1790 a Federigo Francesco Bernardini, assai maggiore di lei e vedovo di Luisa Santini. I personaggi che citerò avevano tutti estrazione nobiliare.

Un breve riferimento alla famiglia paterna di Eleonora. I De’ Nobili erano conti di origine longobarda che vissero nel Medioevo nella zona di Castiglione Garfagnana, per poi spostare le proprie rendite ed interessi su Lucca, divenendo così parte attiva del corpo cittadino. La famiglia De’ Nobili aveva probabilmente legami ed interessi con Bologna, tanto da incorporare al suo interno una Lambertini, congiunta di quel papa Lambertini, alias Benedetto XIV, che ebbe una parte rilevante nella storia politica del XVIII secolo. Partirò da questo assunto per chiarire le vicende di Eleonora Bernardini.

Rimasta vedova nel 1818, Eleonora sopravvisse al marito fino all’11 maggio 1855. Fu sepolta nella chiesa dei Servi, in Lucca.
Ebbe relazioni con uomini e donne insigni. Di lei ci parla Evaristo Giannini in una sua pubblicazione lucchese del 1890 dal titolo Giuseppina Buonaparte a Lucca nel 1796. Giannini qui descrive come Giuseppina fosse stata spinta dallo stesso Napoleone a recarsi in Lucca per mettersi al sicuro, durante gli avvenimenti della prima Campagna d’Italia. Perché Napoleone aveva scelto proprio la cittadina toscana come ricovero dell’amata consorte?


giuseppina-nel-1801Giuseppina Bonaparte, 1801


I legami dei Bonaparte con la città di Lucca dovettero essere molto serrati se è vero che, una volta divenuto Imperatore, Napoleone volle creare il principato di Lucca e Piombino, tutelando così la millenaria indipendenza della città toscana e dell’oligarchia che l’aveva sino a quel momento governata. Posso in proposito solo riferire che la famiglia Bonaparte era originaria di San Miniato, allora diocesi di Lucca, diocesi che vedeva al suo interno membri di illustre Casate in perfetta sintonia e collaborativi con la politica diocesana lucchese.

I Bonaparte erano stati imparentati poi, ai tempi della loro permanenza a Sarzana, con i Calandrini, celebre famiglia con ampie radici in Lucca, da cui alcuni suoi membri nel cinquecento avevano dovuto allontanarsi per raggiungere la Svizzera, avendo abbracciato la fede calvinista. Ciò non aveva impedito loro di mantenere serrati legami con l’ambiente cittadino d’origine.
Come non ricordare proprio nel XIX secolo la pedagogista Matilde Calandrini, che partecipò attivamente agli studi e ricerche promosse dai padri fondatori e curatori dell’Antologia fiorentina, in quell’humus toscano incentrato sulle Riforme, ben rappresentato da Gino Capponi, Raffaello Lambruschini e Cosimo Ridolfi?
Il soggiorno di Giuseppina Bonaparte in Lucca fu dunque, stando alle parole di Evaristo Giannini, particolarmente felice. La nomenclatura cittadina l’accolse favorevolmente e Giuseppina divenne molto amica in quel preciso momento di Eleonora Bernardini, nominata sua accompagnatrice ufficiale.
Evaristo Giannini riporta che «l’ottimo marchese Giacomo Sardini (un congiunto di Eleonora) volle mettere liberamente a sua [di Evaristo] disposizione [ciò che rimaneva di] quel diario, tenuto con tanto zelo dalla marchesa stessa con Giuseppina ed appartenuto in origine al conte Minutol, il quale con altrettanto zelo, proprio perché preziosissimo nel suo genere per gli avvenimenti di quei tempi agitati che quasi sempre giorno per giorno venivano ivi tracciati, a suo tempo se ne era curato». Le motivazioni della perdita del diario non sono attualmente note.
La marchesa Bernardini aveva «acume, cultura forte e virile, generosa, nobile», questa la traccia che ci viene rilasciata della nobildonna. Nel 1796, benché giovanissima, fu prescelta dal Consiglio degli Anziani dell’oligarchica città di Lucca con altre gentildonne lucchesi per “trattenere” la graziosa e buona Giuseppina.

Nel 1805 Eleonora Bernardini venne invitata a Milano per l’Incoronazione imperiale, però ella declinò l’invito per questioni familiari. Così l’Imperatrice le chiese allora di raggiungere la coppia Imperiale in Bologna, cosa che Eleonora fece. Le due donne vissero la loro amicizia in Bagni di Lucca, cittadina termale lucchese frequentata assiduamente in ambito internazionale. Le due gentildonne girarono in lungo ed in largo in città, sia nelle strade cittadine che sulle amene colline lucchesi.
Palazzo Bernardini, situato nel centro cittadino, restò punto di riferimento per entrambe.
L’amicizia tra la nuova Imperatrice dei francesi e la nostra Eleonora fu da subito, stando a quanto riportano sia lo scrittore Lazzaro Papi che Evaristo Giannini, davvero solida.
Sempre nel 1805, con l’avvento del Principato baciocchiano, la marchesa ricoprì la carica di Dama d’Autour di Elisa Baciocchi, la sorella di Napoleone che regnò in quel periodo su Lucca, sovrana che particolarmente amò ed apprezzò la città toscana.
In seguito Eleonora divenne Dama di Palazzo della Regina Maria Luisa di Borbone e della duchessa Maria Teresa, moglie del figlio della Regina, Carlo Ludovico di Borbone, che le succederà al trono.

Elena Pierotti

Fonti
Bollettino Storico Lucchese, Anno IV, 1932, pp. 187-202. Lettere di Lazzaro Papi a Eleonora Bernardini.
Elena Pierotti, Prosperi: la giovinezza tra Roma, Lucca e il Piemonte
Elena Pierotti, Prosperi, l’educazione nei gesuiti
Elena Pierotti, Liberali e cattolici nel Piemonte sabaudo

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