Il Regno di Napoli e il Levante

NAPOLI E L’IMPERO OTTOMANO

Possiamo affermare che le carte diplomatiche costituiscono un patrimonio davvero prezioso per lo studio dell’età contemporanea, sotto molteplici aspetti.

Riprova ne è il lavoro svolto da Marcella Boschi presso l’Archivio di Stato di Napoli, volto a indagare la politica estera del Regno di Napoli nel decennio francese, e l’intreccio di rapporti politici e commerciali intessuti dal Mezzogiorno con la Sublime Porta.

Ne emerge un affresco assai efficace, che attraverso la corrispondenza inedita dei consoli napoletani residenti a Costantinopoli ci consente di osservare, in maniera circostanziata, la complessa partita diplomatica che tra Sette e Ottocento si dispiegò nell’area levantina, dal Mediterraneo orientale al Mar Nero. Un’area che, come è noto, costituiva un ganglio di notevoli interessi economici e commerciali, sulla quale non a caso si concentrarono gli appetiti di diversi attori europei, dalla Russia all’Inghilterra. E, in tale gioco diplomatico, s’inserì l’azione del Regno di Napoli.

 

Il Regno di Napoli e il Levante

L’Europa degli ultimi decenni del Settecento e dei primi dell’Ottocento è teatro di numerose guerre tra vecchie ed emergenti potenze a causa di  motivazioni strettamente legate alla sfera commerciale. A suscitare tale interesse e a creare tante controversie è  in primo luogo la gara tra le varie potenze per la conquista balcanica; a questa sono da affiancarsi poi gli interessi per i flussi di merci del Mediterraneo orientale che si realizzano, in particolare, tra i porti di Napoli, Odessa, Costantinopoli, Messina, Pietroburgo e Palermo.


Il Golfo di Napoli, fine XVIII secolo.Il Golfo di Napoli, fine XVIII secolo.


In questi decenni la Russia ‘illuminata’ di Caterina II vede incrementare la
propria immagine a seguito soprattutto della stipulazione del trattato di Küçük Kaynarca (1774) che presenta una nuova Russia, capace di imporsi come inaspettato grande attore nell’equilibrio europeo e, come tutte le altre grandi potenze che agiscono in questo spazio, intenzionata ad accaparrarsi un ruolo di punta nei commerci mediterranei e del Sud in generale.

La zarina è consapevole dell’importanza di affidarsi allo strumento diplomatico per il raggiungimento dei propri fini, e come lei lo sono anche molte altri Stati, come lo stesso Regno di Napoli che già fa grande affidamento sui propri rappresentanti all’estero.

Non a caso, le relazioni diplomatiche tra il Regno e la Russia nei primi anni dell’Ottocento sembrano essere particolarmente fitte e le cause sono da ricondursi a motivazioni politiche oltre che, ovviamente, economiche. Per quanto riguarda le prime è necessario precisare che la figura del diplomatico è in questo momento sostanzialmente l’unica a poter procurare informazioni di ogni genere ai governi, in quanto nelle relazioni, dispacci o ‘lettere’ si riportano episodi, grandi avvenimenti o anche scene di normale vita quotidiana cui lo stesso diplomatico assiste nella città che ospita la sua missione.

Le informazioni raccolte sono assolutamente necessarie a dare un’idea politica e sociale di Paesi lontani, che spesso finiscono col rimanere sconosciuti ai più. L’idea politica che se ne acquisisce non è da vedersi come disgiunta da un’idea economica del Paese; l’accordo politico può essere visto infatti come un’anticamera per il raggiungimento di obiettivi economici che riguardano, nella maggior parte dei casi, un incremento significativo dello scambio economico tra il paese straniero e la madrepatria.

Spesso chiamati ‘bollettini’, nei documenti di stampo economico che sono pervenuti non solo si riporta l’elencazione delle quantità di merci importate o riferimenti a pagamenti effettuati, ma si evince anche la funzione di mediazione negli scali e nei centri di consumo e scambio, talvolta ricoperta dagli stessi funzionari diplomatici con la collaborazione di mercanti e negozianti.

Come accennato, i rapporti del Regno di Napoli con la Russia sono molto fitti grazie a una serie di trattati commerciali che il primo ha assoluto interesse nel concludere;  interesse ovviamente non unilaterale, visto il desiderio russo di entrare in nuovi mercati mediterranei.

L’interesse napoletano a concludere una partnership commerciale con l’impero russo si innesca in particolar misura con la concessione della libertà di navigazione che Caterina ottiene nel Mar Nero, insieme ad Austria e Francia. Si presenta quindi per il Regno la ghiotta occasione di allacciare proficui rapporti commerciali non solo con il nuovo Impero, ma anche col Levante e in generale con tutta l’area del Mar Nero, spesso ancora identificato con l’antica dicitura ‘lago ottomano’.

L’Impero ottomano è stato considerato per buona parte della sua durata un’entità chiusa, arroccata in se stessa, condizione, questa, la cui smentita non è da rintracciarsi in epoche così lontane come l’età classica; è sufficiente guardare al settecentesco sultanato di Ahmed III, improntato ad intensificare e migliorare le relazioni con l’estero attraverso regolari rapporti con gli ambasciatori stranieri residenti ad Istanbul, promuovendo fortemente anche l’invio di propri rappresentanti ed osservatori nelle capitali europee. Da questo momento, le corrispondenze e i rapporti tra potenze europee e Impero ottomano si fanno sempre più costanti e tra i fautori di questa fervente comunicazione si rintraccia proprio il Regno di Napoli.

Installare legazioni diplomatiche a Costantinopoli si rivela essere assolutamente irrinunciabile per il raccoglimento di informazioni politiche, economiche e sociali, e l’obiettivo è favorire questa corrispondenza in tutte le sue modalità, poiché la capitale ottomana è ampio riferimento per la confluenza di tutti i traffici da e verso l’Europa.

Marcella Boschi

Bibliografia

Di Vittorio, Il commercio tra Levante ottomano e Napoli, Napoli 1979.
Canale Cama, D. Casanova, R. M. Delli Quadri, Storia del Mediterraneo moderno e contemporaneo, Napoli 2009.
Mascilli Migliorini e M. Mafrici (a cura di), Mediterraneo e/è Mar Nero: due mari tra età moderna e contemporanea, Napoli 2012.
L. Cavalcanti, Alle origini del Risorgimento. Le relazioni commerciali tra il Regno di Napoli e la Russia 1777-1815, Genève 1979.

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