Napoleone imperatore e … santo

Napoleone imperatore e … santo

Le riforme attuate da Napoleone miravano alla riedificazione della Francia sulle basi di una nuova struttura amministrativa, che fosse più solida, più forte e maggiormente accentratrice.
Tale scopo venne perseguito sin dall’inizio del Consolato, in una tendenza destinata ad accentuarsi notevolmente negli anni successivi, sino all’investitura a Imperatore a Notre-Dame, in presenza del papa, il 2 dicembre 1804.
Un episodio, quest’ultimo, dove è evidente l’uso calcolato e strumentale della religione da parte del potere napoleonico.
Per quanto concerne la figura di Pio VII, innanzitutto va rilevato che, negli anni precedenti all’incoronazione, in Francia la vulgata comune tendeva a spacciare una piena sintonia tra l’azione della Santa Sede e quella di Bonaparte. Certo, i rapporti tra Pio VII e Napoleone furono inizialmente abbastanza cordiali, ma quella presunta “comunanza d’intenti”, più che effettiva, era millantata: si trattava, semmai, di un potente fattore nella costruzione del “culto della personalità”, e come tale venne impugnato da Napoleone.


San Napoleone, Napoleone imperatore e … santoSan Napoleone


In realtà sappiamo che se la lunga battaglia della Francia rivoluzionaria contro il cattolicesimo volgeva al termine, era perché la prima s’imponeva decisamente sulla seconda, peraltro senza nulla concederle. Col Concordato, infatti, non ci fu alcuna concessione sul fronte della restituzione dei beni espropriati al clero dopo il 1789. E il cattolicesimo non venne affatto riconosciuto come religione di Stato, ma, ben più blandamente, fu definito religione «della maggioranza dei francesi».
Seguiranno poi ulteriori attriti, come il mancato rispetto del Concordato stesso (quando l’imperatore annullò d’autorità il matrimonio di suo fratello Girolamo con Elizabeth Patterson); l’occupazione di Roma nel febbraio del 1808; l’annessione all’Impero dei territori dello Stato Pontificio; e infine la prigionia del papa a Savona.
L’accentramento amministrativo, pur di costruire il mito di Napoleone non mancò di ricorrere alle forme della tradizione e della liturgia cattolica.
Si tratta di un argomento che sicuramente è stato poco studiato, ma è indubbio che sia di grandissimo valore, in quanto sancisce un momento di svolta nella storia napoleonica, inaugurando un vero e proprio processo di “sacralizzazione” del potere.


Decreto imperiale sulla festa di san Napoleone, Napoleone imperatore e … Decreto riguardante la festa di San Napoleone


Il momento più emblematico di tale processo, da questo punto di vista, è dato dal culto di San Napoleone. La nascita di questo insolito culto, segnalata nell’Almanach National dell’anno XI (1802-1803), è assai interessante, e meriterebbe un’indagine approfondita.
Un ruolo di primo piano lo rivestì l’arcivescovo di Milano, il cardinale Giovanni Battista Caprara Montecuccoli, che all’epoca era tra gli ecclesiastici più influenti in Italia.
Egli si adoperò personalmente per trovare rimedio ad un difficile problema: il nome di Napoleone era adespoto (vale a dire che non c’era un onomastico). Ma nel 1805 (Martirologio romano alla mano) Caprara trovò la soluzione: tra i santi martiri di Alessandria ve n’era uno pressoché sconosciuto, un ufficiale romano di nome Neopolus. Il nome latino, alla bisogna, venne storpiato in Napoleo, cosicché richiamasse alla mente il nome di Bonaparte: e fu così che san Neopolo divenne san Napoleone.
Non solo: la memoria dell’ignoto santo fu anche simbolicamente spostata dal 2 maggio, giorno del martirio, al giorno di nascita di Napoleone, cioè il 15 agosto, che ovviamente divenne festa nazionale.
In alcune zone dell’Impero, come nel Dipartimento di Genova, in quello degli Appennini (Chiavari) e in quello di Montenotte (Savona), in nome di quel santo venivano addirittura realizzate funzioni solenni; e a Marengo, sede della famosa battaglia, esisteva una chiesa dedicata proprio a San Napoleone.
Il culto sarà abolito nel 1814, all’indomani della caduta dell’Imperatore, ad opera di Luigi XVIII.

S. Malvezzi

Link esterni
Benzoni R., Il culto di San Napoleone. Ricerche erudite nella Milano napoleonica
Di Stefano R., Santi veri o presunti alla corte di Napoleone
Roncalli M., Quell’ultimo Te Deum in Duomo per il falso San Napoleone

 

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