Sulle orme di Napoleone a Torino

Sulle orme di Napoleone a Torino

Napoleone a Torino, giorno per giorno, durante le sue visite alla città piemontese, in viaggio ufficiale dettagliatamente programmato o in veloce transito, dapprima da generale dell’Armée d’Italie, poi come Primo console della Repubblica Francese, e infine Imperatore dei Francesi, questo è quanto ci racconta il dottor Alessandro Puato nel libro Napoleone a Torino.
L’autore segue l’ideale traccia della descrizione delle giornate dell’imperatore francese in forma di diario o di itinerario iniziata già ai primi dell’Ottocento dal conte Friedrich Ludwig von Walburg Truchsess con Napoleon Buonaparte’s Reisevon Fontainebleau nach Frejus, vom 17. bis 29. April 1814, pubblicato già nel 1815, prima ancora che l’Imperatore concludesse a Waterloo la sua epopea militare, subito tradotto e riedito in francese come Voyage de Napoléon Buonaparte de Fontainebleau à Fréjus e sempre lo stesso anno ampliato e ripresentato con il titolo Nouvelle relation de l’itinéraire de Napoléon, de Fontainebleau à l’île d’Elbe.
Risulta che lo stesso Napoleone, subito dopo il suo ingresso a Parigi il 20 marzo 1815, diede alle stampe la Relation officielle de la marche de Buonaparte de l’Ile d’Elbe a Paris, publiée par lui, le 22 mars, una sorta di diario giornaliero dell’itinerario seguito per arrivare dal primo esilio alla capitale francese, itinerario oggi riproposto da testi e percorsi turistici che lo presentano come Route Napoléon.
Seguirono nel corso di tutto l’Ottocento varie altre pubblicazioni che descrivono le giornate di Napoleone in determinate epoche della sua vita, sia in Francia che all’estero, tra i quali si indicano due testi entrambi del 1842, il ben dettagliato – fino a citare le ore – Itinéraire de l’Empereur Napoléon pendant la campagne de 1812 del barone Pierre Paul Denniée e l’Itinéraire de Napoléon Bonaparte depuis son départ de Corse jusqu’à son arrivée à Longwood, di Charles Dolly, un carnet de route, cronologia di date e luoghi, senza altre informazioni sulle attività svolte dall’Imperatore e che abbraccia quasi l’intero arco temporale della vita di Napoleone.


napoleone-a-rivoliNapoleone a Rivoli


È ai primi del Novecento che appare ‎la fondamentale opera di Albert Schuermans, ‎Itinéraire de Napoléon, del 1908, che per la prima volta si cimenta nel descrivere in un unico testo lo svolgimento di ogni singolo giorno dell’esistenza di Napoleone, dal 1769 al 1821, al quale fa seguito Louis Garros con il romantico titolo ‎Quel roman que ma vie! Itinéraire de Napoléon Bonaparte 1769-1821, del 1947, aggiornato nel 1992 da Jean Tulard, oggi presidente onorario dell’Institut Napoléon, e re-intitolato Itinéraire de Napoléon au jour le jour, 1769-1821, con una nuova edizione riveduta e corretta nel 2002.
All’interno del quadro generale reso disponibile da queste pubblicazioni, vari altri storici si sono cimentati nel descrivere più in dettaglio come Napoleone trascorse le sue giornate in una determinata località o in una più ristretta epoca della sua vita, e tra questi si cita l’italiano conte Antonino di Prampero che, proprio dopo aver letto il volume dello Schuermans, pubblicò il suo Napoleone in Friuli nel 1911.
In questa serie di pubblicazioni, che nel corso di due secoli non ha mai interrotto di ampliarsi, si inserisce quindi il testo del dottor Puato, opera pregevole innanzitutto per la costanza e la passione dimostrate, dedicando al soggetto ben definito dal titolo del volume una specifica attività di ricerca durata quasi quindici anni.
Laureato in storia delle istituzioni militari e studioso della storia napoleonica, l’autore si è interrogato sulla effettiva presenza di Napoleone Bonaparte nella città di Torino, riguardo alla quale solo poche limitate e parziali informazioni erano fino ad oggi disponibili, e a conclusione di una lunga e mirata ricerca, spinta inizialmente da una personale motivazione di conoscenza, ha compilato un’opera ampia e ben degna di divulgazione.
Alessandro Puato ha attentamente analizzato tutte le fonti documentarie che è riuscito a consultare, manoscritti, testi a stampa, memorie dei protagonisti e giornali d’epoca, corrispondenze, opere pittoriche e componimenti poetici, tutte correttamente citate nella bibliografia, segnalando inoltre le fonti individuate ma alle quali per svariate ragioni non gli è stato possibile accedere, che vengono indicate per una ulteriore futura ricerca.

I capitoli del libro seguono gli anni delle visite a Torino, una nel 1797, in viaggio verso Rastadt e poi Parigi dopo aver concluso il Trattato di Campoformio; una nel 1800, dopo la battaglia di Marengo; due nel 1805, all’andata e al ritorno da Milano per l’incoronazione a Re d’Italia; e due nel 1807, durante il viaggio compiuto per visitare le Province Venete da poco acquisite dal suo Regno d’Italia.
I capitoli sono stati suddivisi in paragrafi che delineano dapprima il contesto storico nel quale avvennero le visite e poi descrivono in dettaglio il trascorrere delle giornate torinesi di Napoleone, scandite dagli incontri con le persone, i discorsi pronunciati, le visite ai luoghi, i provvedimenti presi e la corrispondenza spedita, i banchetti, le serate al ballo e al teatro e le residenze ove trascorse le notti.

Nel testo si leggono con curiosità molti dettagli, tra i quali le impressioni dei torinesi dopo i loro incontri con Napoleone Bonaparte. Nel 1797, all’epoca della conclusione delle sua prima campagna d’Italia, «è un giovane piccolo, e magro, nervoso all’apparenza, che parla a scatti molto velocemente con un curioso accento», mentre nel 1800, al tempo del passaggio delle Alpi e della battaglia di Marengo, è «alquanto smunto, e ‘l naso aveva alcun poco inarcato, e l’occhio all’ombra di grave ciglio marcato […] Spirava il suo volto un non so che di grande e severo, e appariva nel contegno suo un ascendente, che pareva lo destinasse a strepitose imprese e a riempire di sua fama il mondo intero».
Nel 1805 è già Imperatore dei Francesi, quando passa per Torino con la moglie Josephine, diretto a Milano a proclamarsi Re d’Italia, «vestito con un semplice abito da colonnello della sua guardia, senza galloni e senza ricami, con piccola spada al fianco e un cattivo cappello sotto il braccio, si rimarcò che egli era in  miglior fisionomia di sanità di quando passò dopo la battaglia di Marengo», mentre la «molto bella» Josephine «ha corti riccioli neri pettinati all’insù, un sorriso dolce, sempre a labbra chiuse, per difendere il segreto di denti troppo cariati. Veste soltanto di bianco e usa un belletto chiaro, per accentuare il tono perlaceo delle sua pelle».
Nell’ultima visita, nel 1807, all’apoteosi della sua potenza, troviamo Napoleone definito, come prima impressione, di «piccolo di statura», ma «il suo occhio è occhio d’aquila, occhio penetratore, terribile in guerra e lieto in pace. Severa è la bocca e poco amica del riso, ma se sorride è bella, armoniosa ed annunziante cordialità».

Un corposo capitolo riporta le biografie dei personaggi incontrati, seguito da una dettagliata guida ai luoghi visitati, corredata dalla loro fotografie, che fornisce le indicazioni per ripercorre oggi in un piacevole itinerario turistico la Torino di allora, seguendo le tracce di Napoleone.
Completa il volume, arricchito da una appropriata iconografia, tutta rigorosamente d’epoca, un’appendice con i componimenti poetici scritti a Torino in onore dell’Imperatore.

L’opera del dottor Puato risponde pienamente al primo degli scopi istituzionali delineati dallo statuto dell’associazione francese di storia napoleonica Le Souvenir Napoléonien «d’etudier et de faire connaitre ce qui depuis la revolution française concerne l’histoire des deux empires et de la famille imperiale, et en particulier les institutions, les lieux, les evenements et les personnes qui y ont participé», associazione che tramite la sua Delegazione per il Nord Italia ha ben volentieri offerto il suo patrocinio alla pubblicazione.

Paolo Foramitti
Delegato per il Nord Italia de Le Souvenir Napolèonien

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