Con Getto Viarengo sulle tracce di Agostino Rivarola

Con Getto Viarengo sulle tracce di Agostino Rivarola

Getto a Santa«Siamo rimasti orfani e derelitti in mezzo alla più crudele afflizione».

Queste parole disperate furono indirizzate all’avvocato Alessandro Lazzarini, il 13 novembre 1807, da Paolo Cacciatori. Quest’ultimo era il segretario di monsignor Agostino Rivarola che dal settembre 1802 ricopriva la carica di “Preside generale” – ossia governatore – della Marca di Macerata, negli Stati Pontifici.

Un paio di mesi prima che venisse scritta la lamentela sopra citata, i rapporti tra la Francia di Napoleone Bonaparte e il papato si erano inaspriti, al punto che, per ordine dell’Imperatore dei francesi in persone, le armate transalpine, sotto il comando di Jean Le Marois, avevano preso possesso manu militari di Ancona, Fermo, Spoleto, Urbino e Macerata. Di lì a poco, il nostro Rivarola era stato tratto in arresto, gettando in un profondo sconforto, come abbiamo visto, il suo segretario. È ancora questi a parlare e a descrivere il triste episodio all’avvocato Lazzarini:

«Il Generale [Le Marois, NdR] (…) venne ad arrestarlo in casa portandosi una sentinella, dopo le due, e mezza della notte lo fece montare in legno, e scortato da trè Granatieri lo tradusse in Ancona, da dove poi è stato fatto passare in Pesaro, ignorandosi il resto».

La lettera è una testimonianza emblematica di una fase storica estremamente convulsa e tormentata; una fase di cui ci viene fornita la descrizione attraverso la personale interpretazione di chi scrive. Pertanto umori, emozioni, paure, speranze emergono con forza da questa e da tutte le altre lettere contenute nel volume Lettere e carte politiche di monsignor Rivarola governatore di San Severino e Macerata.

Il libro è un testo interessante che ci permette di osservare, da un punto di vista molto particolare (quello di un diretto protagonista, un governatore dei territori pontifici), gli anni burrascosi delle guerre e delle conquiste napoleoniche. Vi si parla dell’invasione napoleonica delle Marche nel 1797 e dell’elezione di papa Pio VII nel Conclave di Venezia del 1800; vi si ritrova l’eco delle vicende politiche che sconvolsero Genova e la Liguria (dai moti giacobini del 1797 fino all’annessione all’Impero francese) e al contempo il rapporto intenso ma talvolta burrascoso di monsignore con il fratello maggiore, il marchese Stefano.

Un testo che quindi ci permette effettivamente di “conoscere” Agostino Rivarola, non solo nelle vesti politiche ma anche nella sua dimensione umana. Il libro è nato da un progetto promosso da Studi Napoleonici – Fonti Documenti Ricerche ed è stato curato da Luca Sansone, con i preziosi consigli dello storico Giorgio Getto Viarengo, in seguito a una ricerca condotta presso gli archivi della Società Economica di Chiavari; a pubblicarlo sono le Edizioni Internòs di Chiavari con il patrocinio del Comune di San Severino Marche (MC), a cui va il nostro ringraziamento, specialmente a Simona Gregori, assessore alla Cultura di San Severino nonché professoressa dell’Università di Macerata.

Il libro sarà presentato a Santa Margherita, con gli amici dell’associazione Spazio Aperto di Via dell’Arco, il giorno sabato 6 ottobre, alle ore 17; insieme a Getto Viarengo leggeremo e commenteremo le lettere pubblicate, sulle tracce di Agostino Rivarola, questo illustre chiavarese al servizio del papa.

La Redazione di Studi Napoleonici – Fonti Documenti Ricerche

 

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