Il generale Jourdan: da Jemappes al Consiglio dei Cinquecento

Il generale Jourdan:
da Jemappes al Consiglio dei Cinquecento

Jean-Baptiste Jourdan (1762-1833) fu un grande generale negli anni delle guerre rivoluzionarie. Egli iniziò la carriera militare giovanissimo, e presto aderì alle idee della Rivoluzione.
La sua formazione vera e propria avvenne durante la campagna in Belgio, sotto il generale Charles François Dumouriez (1739-1823). Egli si batté a Jemappes, a Neerwinden, a Namur e venne promosso generale di divisione il 30 giugno 1793.


Battaglia di Jemappes, Il generale Jourdan: da Jemappes al Consiglio dei CinquecentoLa Battaglia di Jemappes, 6 novembre 1792


Partecipò, ancora, alla battaglia di Hondschoote, sotto il generale Houchard, e posto a capo dell’armata delle Ardenne del Nord fu l’autore della vittoria a Wattignies contro gli austriaci.
Nella primavera del 1794 egli comandò l’armata della Mosella: vinse ad Arlon e riportò contro la Coalizione una clamorosa vittoria a Fleurus. Dopo questa battaglia, l’avanzata della sua armata divenne pressoché inarrestabile, travolgendo numerose città e arrivando fino a Kleve e Coblenza. Sotto gli ordini del generale Jean-Charles Pichegru (1761-1804) conquistò Dusseldorf.
Nel 1796 condusse le operazioni contro l’Austria sulla riva sinistra del Reno (conquistò Francorforte e giunse fino a Ratisbona) ma venne battuto e fu quindi costretto a riattraversare il fiume, in ritirata.
Pertanto cadde in disgrazia presso il Direttorio; ma proprio in questo periodo egli iniziava a muovere i primi passi della sua carriera politica. Nel marzo 1797 venne infatti eletto al Consiglio dei Cinquecento, di cui in seguito diverrà prima presidente, e in un secondo momento segretario.
A lui si devono le norme del 1798 che risolsero i problemi relativi all’organico dell’esercito francese, sancendo, di fatto, il principio “sacro” per cui il dovere di ogni cittadino era quello di combattere sotto il tricolore e per la patria. Infatti la “legge Jourdan” impose il servizio militare obbligatorio con cinque anni di ferma, così da temprare la disciplina e lo spirito militare. Di fatto, valeva il sistema dell’estrazione a sorte, che spesso colpiva le classi meno abbienti, e che forniva all’incirca un sesto della classe di leva; un altro quinto era chiamato, invece, per pochi mesi a costituire la riserva. Dopo il periodo di cinque anni i soldati venivano definitivamente congedati.
In tale maniera s’intendeva coniugare la quantità con la qualità, e altresì coniugare la necessità di un esercito nazionale con l’esperienza e la disciplina di soldati veterani e professionisti.
Inoltre la “legge Jourdan” promosse a tutti gli effetti la borghesia nel corpo degli ufficiali, dato che prevedeva l’avanzamento in base al merito e non al lignaggio.
Napoleone Bonaparte sostanzialmente rimase fedele alla linea Jourdan, pur ristabilendo i soldati di mestiere accanto a quelli di leva.
Il sistema rimase in vigore sino al 1872, non solo in Francia ma pure in altri paesi d’Europa.

M. Lagomarsino

Bibliografia
Pieri P., Guerra e politica, Mondadori, Vicenza, 1975.

Link esterni
Mullié C., Biographie des célébriteés militaires des armées de terre et de mer de 1789 à 1850
Schneid F. C., The French Revolutionary and Napoleonic Wars

 

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