Magnifici palazzi, vicoli senza sole

Magnifici palazzi, vicoli senza sole

Genova e i genovesi nelle lettere di Jacques Boucher

L. Sansone, Magnifici palazzi, vicoli senza sole
Edizioni Erga, Genova 2016, ISBN 978-88-8163-949-6

magnifici-palazzi-vicoli-senza-soleNel 1797 Napoleone Bonaparte sconvolge l’Europa e la Serenissima Repubblica di Genova ne subisce l’avvento terminando di fatto la sua lunga e gloriosa storia.
Così, quando nel 1805 la Liguria entra a far parte dell’Impero napoleonico, dopo il breve e travagliato declino della Repubblica Democratica Ligure, a Genova arrivano nuove figure e personaggi per tutelare gli interessi francesi. Tra questi c’è un giovane diciassettenne mandato dal padre per fare esperienza al seguito del nuovo direttore delle dogane; un ragazzo che, in modo originale, scrive e commenta un breve periodo della sua vita in una terra non più straniera: a Genova, una città come poche ne esistono al mondo.

Lui è Jacques Boucher, doganiere di Napoleone imperatore. Lei è Genova, la Superba, affascinante e misteriosa coi suoi caroggi, i suoi palazzi, i suoi mille volti tutti da scoprire.

Boucher vi rimane dal 1805 al 1808. In questo arco di tempo percorre, in lungo e in largo, la Liguria: ne assapora la cucina, si immerge nella vita caotica dei vicoli e dei moli, osserva estasiato le feste, le processioni e gli spettacoli della tradizione popolare. In poche parole, si innamora di questa terra stupenda.

Scopre e descrive tanti personaggi: dame bellissime, aristocratici, gendarmi, banditi e lestofanti, che da ogni salotto, da ogni vicolo (o, meglio, da ogni pagina) fanno capolino con le loro storie eccezionali.


palazzo-san-giorgioPalazzo San Giorgio, immagine tratta dal volume


È un connubio speciale, Jacques Boucher e Genova: ci sono tutti gli ingredienti per uno di quei romanzi che ti lasciano col fiato sospeso; eppure non si tratta di un romanzo, bensì di semplici lettere, scritte da un semplice ragazzo. Queste lettere erano “imprigionate” dentro a un vecchio volume francese, letto e conosciuto da pochi. Era il lontano 1864 quando, a Parigi, furono dati alle stampe i tomi di memoires di Boucher, con numerose lettere in appendice; da allora, quel testo non è stato più ristampato e non ha mai conosciuto una traduzione in lingua italiana.

Il libro Magnifici palazzi, vicoli senza sole è un appassionato modo di raccontare quella storia straordinaria (un “pezzo” di quella storia, quella narrata dall’epistolario genovese), strappandola all’oblio. Una testimonianza senz’altro intensa e vivace, che oggi è “liberata” dalla sua prigione di polvere e di carta rosicchiata dal tempo, e torna a nuova vita, grazie all’intuito e all’impegno di chi, scrivendo, commenta e trasmette.

Per i lettori odierni, seguire questo ragazzo, passo passo, nelle sue scorribande per la città e per la regione, è un modo per guardare indietro e riscoprire una pagina del nostro passato. Significa, soprattutto, constatare che, nonostante il trascorrere del tempo, la meraviglia con cui oggi osserviamo la Liguria è rimasta immutata: è la stessa rapita ammirazione con cui un giovane, più di duecento anni fa, si aggirava tra borghi, monti e campagne.

Al di là della testimonianza storica di indubbio interesse che emerge, l’aspetto più affascinante è proprio questo sguardo retrospettivo del libro: un testo che ci racconta Genova, la sua gente, la sua bellezza, la sua storia. Insomma, la sua essenza.

Maurizio Daccà,
console di “A Compagna

 

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